Philofobia: la paura di amare




Avere paura di qualcosa o più cose è umano e naturale. Tutti hanno sperimentato da piccoli, ad esempio, la paura del buio, o da adulti la paura dei serpenti o di altri animali o insetti, la paura di situazioni pericolose o dell’ignoto e così via. La differenza, tra una persona e un’altra, delle sensazioni spiacevoli che una specifica cosa causa, sta nell’intensità di come viene percepita.

Maggiore è l’intensità che si prova, maggiore saranno le conseguenze negative che si ripercuoteranno sulla vita di tutti i giorni con un’elevata probabilità che queste sensazioni diventino debilitanti e ostacolanti. Nei casi estremi si parla di “fobia”, la quale descrive una paura abnorme, immobilizzatrice, irragionevole e immotivata verso qualcosa che non rappresenta una reale minaccia ma che è vista come un pericolo di spropositate dimensioni nei confronti della quale si hanno reazioni spropositate. Una fobia può focalizzarsi potenzialmente su qualunque cosa che sia effettivamente pericolosa in sé ma anche che non abbia alcun aspetto negativo.

Talvolta, uno scenario che all’apparenza non ha nulla di minaccioso potrebbe incutere paura e in questo caso la persona che lo percepisce come tale fa difficoltà a spiegarsene le motivazioni. È il caso della “filofobia” dal greco "φιλος" amore e "φοβία" fobia. La filofobia è infatti la paura persistente di amare o innamorarsi senza che chi la percepisce riesca a darne una causa. Non ha niente a che fare con il nervosismo e l’ansia che si prova quando si è all’inizio di una relazione e si è attratti da qualcuno.

L’innamoramento è considerato per la maggior parte delle persone come uno dei momenti più belli della vita e come qualcosa di positivo che dà beneficio alla persona. Eppure molti dichiarano di aver paura di instaurare una relazione alla cui base c’è un profondo scambio affettivo.
Aprirsi ed affidarsi completamente all’altra persona non è così semplice come può sembrare ed implica alcuni aspetti abbastanza complessi.Molte persone, infatti, quando si innamorano esperiscono emozioni molto intense che percepiscono come incontrollabili e pericolose poiché temono che possano prendere il sopravvento sulle proprie abitudini e sul proprio modo di pensare. Maggiore è la paura di rapportarsi intimamente con l’altro maggiore sarà la necessità di fuggire e privilegiare relazioni superficiali in cui l’impegno e il coinvolgimento richiesto sono minimi o amori impossibili nei quali la causa di una rottura non è attribuibile a sé stessi.      

Il filofobico non teme l’amore in sé, ma le reazioni che potrebbe provare di fronte a quest’evento. Il timore è così intenso che vengono messi in atto dei veri e propri meccanismi di difesa atti proteggersi da queste situazioni percepite come pericolose. In molti casi si possono esperire forti crisi di ansie o attacchi di panico quando si sperimentano emozioni di intimità oppure ci si approccia a persone dalle quali ci si sente attratti e verso le quali si sperimentano sentimenti romantici. E i quindi i sintomi percepiti sono quelli di una vera e propria fobia.           

Cosa fa un filofobico?

Il filo fobico tende a sabotare la propria relazione in svariati modi. Ad esempio è alla continua ricerca di difetti nell’altra persona cheutilizza come giustificazione per non andare a fondo nel rapporto che sta vivendo e non sperimentare i propri sentimenti. Un altro esempio potrebbero essere dei litigi provocati per far sì che sia il partner a chiudere la relazione, magari scaturiti da gelosie infondate. Anche “tirarsi indietro” è un comportamento diffuso tra chi soffre di filofobia. Quando, queste persone percepiscono che la relazione sta diventando più seria, scompaiono senza una motivazione apparente, smettono di rispondere al cellulare o inventano continuamente scuse per non vedere più il partner. Per descrivere questo fenomeno è stato utilizzato il termine ghosting che è una reiterata tendenza a “sparire” improvvisamente dopo aver esperito una relazione emotivamente intensa: telefoni spenti, cancellazione dai social-network, rifiuto di comunicare, reazioni forti, o fortissime, alla richiesta di spiegazioni.

Quali sono le cause della paura di amare?

Sono diverse e molteplici le causa che possono portare ad aver paura di amare.    
Tra queste potrebbe esserci il timore di perdere il controllo della situazione e della propria vita. Questo sentimento potrebbe nascere nel momento in cui si sente che la relazione sta diventando più seria e si inizia ad essere emotivamente dipendenti dall’altro. All’inizio di una relazione, queste sensazioni sono normali poiché l’innamoramento porta proprio alla perdita del controllo e a fidarsi dell’altro nella reciprocità della relazione, ma per chi è abituato a controllare ogni aspetto della propriavita può essere destabilizzante e percepito come una minaccia. È come se la persona si sentisse invasa e sopraffatta da qualcun’altra e percepisse invasi i propri spazi.
Potrebbe spaventare anche mettersi a nudo di fronte all’altro poiché di fondo potrebbe esserci una difficoltà a mostrare la parte reale e priva di formalismi di sé stessi collegata alla paura di essere rifiutati per quello che si è.

Un altro fattore scatenante potrebbe essere il ricordo di un’esperienza traumatica o una relazione romantica o familiare fallimentare che inducono la paura di essere abbandonati, feriti, traditi o umiliati.

Una relazione gelida che ha portato non solo a non ricevere amore, ma a sperimentare gli effetti negativi della sua mancanza può condurre l’adulto a fuggire dalla possibilità di ritrovarsi nella stessa situazione.

Inoltre, talvolta si ha paura di impegnarsi perché la paura d’amare nasconde una paura della perdita di libertà. Spesso si vive l’amore come un vincolo o un limite, che comporta impegno e responsabilità. Amare diventa un obbligo, una costrizione all’interno di una relazione, dove adattare la propria vita alle esigenze e alle aspettative dell’altro è vissuto come uno sforzo anziché un piacere e un arricchimento quale dovrebbe essere.

Amare infatti è un’esperienza che mette in gioco aspetti profondi della personalità di un individuo.
Si sceglie di condividere la propria vita con un’altra persona alla quale si mostrano gli aspetti più intimi di sé con il rischio di soffrire o anche di non essere ricambiati. Avere paura può essere più che normale, ma precludersi la possibilità di vivere le emozioni ad esso associate diventa disfunzionale. Allontanarsi o fuggire da queste situazioni genera un circolo vizioso: più si ha paura di amare meno si ama e ancor meno si è amati e più si soffre. Il filofobico infatti, nutre un forte desiderio di vicinanza fisica e di amore il quale non assecondato genera sofferenza. Alcune persone hanno talmente paura di innamorarsi che non riescono a costruire un rapporto di fiducia con nessuno.


Le conseguenze della filofobia

Coloro che sperimentano la philofobia tendono a vivere le loro vite in solitudine e sperimentare, a volte, una profonda angoscia. Un’ altra possibile conseguenza di questa fobia è l'anoressia sentimentale, intesa come la mancanza di desiderio, incluso quello sessuale.   
Riconoscere i comportamenti disfunzionali associati a questa fobia è il primo passo per superarla. Rivolgersi ad uno specialista potrebbe aiutare a comprendere quali sono le motivazioni alla base di questa fobia e affrontare i pensieri e le emozioni negative ad essa associate per poter assaporare la gioia e la libertà di amare e di sentirsi amati.

Dott.ssa Annapia Sessa







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