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Visualizzazione dei post con l'etichetta RELAZIONE

Ci sono Giochi e Giochi... Relazionali

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<<Un gioco relazionale è una serie progressiva di transazioni complementari rivolte ad un risultato ben definito e prevedibile. Si può descrivere come un insieme ricorrente di transazioni, spesso monotone, superficialmente plausibili, con una motivazione nascosta; o, più semplicemente, come una serie di mosse insidiose, "truccate ". >> (Eric Berne) Attraverso questo seminario ci si propone di mostrare una serie di "giochi relazionali " che le persone mettono in atto all'interno delle loro relazioni quotidiane. Queste dinamiche dipendono dal bisogno di contatto e di riconoscimento: Io Ti Vedo! Tutti, chi più chi meno, giochiamo. Ciascuno gioca il suo gioco preferito e cerca i suoi partner complementari. Tuttavia i giochi sono giocati senza la consapevolezza della parte adulta di ognuno di noi e questo porta i giocatori a provare un'emozione negativa, spesso familiare (qualcosa di conosciuto), mettendo a rischio la relazio

That's Amore. Laboratorio esperienziale per coppie

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👫 Il sistema coppia è un animale a 4 zampe, le 4 zampe sono: lui🙋‍♂, lei🙋, il modello di coppia che ha lui 👥 e le sue aspettative, il modello 👥e le aspettative di lei. Frasi tipiche come 💬: 🙇‍“Egoista io? Ma se ti ho dato sempre tutto?” 💁‍“Se solo fossi più affettuoso, allora anch’io riuscirei ad essere gentile con te.” 🤦‍♂“Devo sempre ripeterti le stesse cose, non mi ascolti mai. Non ne posso più!” 🙍‍♀“Non mi porti mai a cena fuori!” 🤷‍♂“ Mi rifiuti così spesso che ho smesso di cercarti.” sono la rappresentazione di quanto integrare tutti gli elementi sopra descritti (le zampe) sia un compito a dir poco arduo e senza certezza di risultato. 💪🏻Impegno, 👍🏻👌🏻complicità e 🤝fiducia caratterizzano la relazione di coppia funzionante. Tuttavia in alcune relazioni queste caratteristiche si possono trasformare in disimpegno, provocazione, ostilità ed estraniazione 🙅‍♀🙅‍♂. Stati d’animo che spesso rappresentano trappole per legare ⛓la coppia

Philofobia: la paura di amare

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Avere paura di qualcosa o più cose è umano e naturale. Tutti hanno sperimentato da piccoli, ad esempio, la paura del buio, o da adulti la paura dei serpenti o di altri animali o insetti, la paura di situazioni pericolose o dell’ignoto e così via. La differenza, tra una persona e un’altra, delle sensazioni spiacevoli che una specifica cosa causa, sta nell’intensità di come viene percepita. Maggiore è l’intensità che si prova, maggiore saranno le conseguenze negative che si ripercuoteranno sulla vita di tutti i giorni con un’elevata probabilità che queste sensazioni diventino debilitanti e ostacolanti. Nei casi estremi si parla di “fobia”, la quale descrive una paura abnorme, immobilizzatrice, irragionevole e immotivata verso qualcosa che non rappresenta una reale minaccia ma che è vista come un pericolo di spropositate dimensioni nei confronti della quale si hanno reazioni spropositate. Una fobia può focalizzarsi potenzialmente su qualunque cosa che sia effettivamente perico

Cherofobia: fa paura la felicità

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Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associate a modificazioni psicofisiologiche, che si verificano in risposta a stimoli interni o esterni, naturali o appresi. In termini evolutivi la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell’individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza. La letteratura scientifica ha ampiamente confermato come questo processo psicologico sia regolato da fattori cognitivi, ovvero da come viene valutato cognitivamente un determinato evento, o da quali aspettative l’individuo ha verso esso. Un ruolo importante nell’influenzare la percezione e la sperimentazione delle emozioni, oltre all’autovalutazione, è giocato dalla società . Studi recenti nell’ambito della psicologia sociale hanno evidenziato, infatti, l’importanza delle opinioni altrui nella produzione delle emozioni. In un recente articolo di Bastian e colleghi del 2012, è emerso come  la desiderabilità soc

Perché è così difficile chiedere aiuto

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Richiedere aiuto per molti può sembrare facilissimo per altri invece risulta estremamente difficile. È capitato a tutti nella vita di sentire la necessità di chiedere aiuto in un momento di difficoltà o di aver bisogno di qualcuno con cui poter semplicemente condividere un problema. Questa necessità nasce dal fatto di essere “animali sociali” come diceva   Aristotele, e la socializzazione è necessaria per conservare la specie, come affermava Darwin.  Osservando i branchi di animali, infatti, nella lotta alla sopravvivenza ciascun animale sente il bisogno di stare vicino ai propri simili per poter ottenere aiuto e difesa.   Il bambino scopre molto presto i vantaggi di stare insieme agli altri e per soddisfare i propri bisogni egoistici, capisce fin da subito, che ha necessità di affidarsi a qualcun’altro. L’essere umano, quindi, senza l’aiuto dei suoi simili sarebbe in grado di fare ben poco, probabilmente nemmeno sopravvivere. E seppure questa necessità evoluzionist

L'importante è comunicare

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Ci sono frasi che in coppia spesso vengono omesse, dal “Sii più dolce” a “Fai una dieta perché sei ingrassato”, affermazioni che vengono omesse per paura di ferire l’altro, proteggendo i suo narcisismo. Oltremodo il più delle volte risulta difficile anche osare frasi come “Mi fido di te” o “ti chiedo scusa”, le quali rappresentano una valorizzazione del partner nella sua importanza per rinnovare stima e ammirazione all’interno della relazione di coppia. Essere intimi presuppone la possibilità di avvicinarsi all’altro con tutte le proprie vulnerabilità con la consapevolezza che lui non utilizzerà le nostre confidenze per giudicarci o schernirci. Tuttavia molte persone, almeno sette su dieci, alla domanda  “Ci sono cose che nascondi al partner?” rispondono di no. Il dubbio se questo numero sia reale resta, perché la verità è che tutti celiamo qualcosa al nostro compagno/a, che si tratti di una difficoltà del momento ad un tradimento più o meno esplicito. Il “non dire” è una