LA SINDROME DI OTELLO E LA COMPERSION. Due Facce della Gelosia



La gelosia è un tema ricorrente e complesso, che può manifestarsi in molte forme all’interno delle relazioni.

Nel seguente articolo vengono riportati due concetti psicologici, la Sindrome di Otello e la Compersion. Anche se possono apparire diametralmente opposti, in realtà entrambi si riferiscono alla gestione delle emozioni nella coppia e sono strettamente legati alla modalità tramite cui ci coinvolgiamo nella relazione con l’Altro.

 

Sindrome di Otello: la gelosia patologica

La sindrome di Otello è stata coniata attingendo alla figura del personaggio shakespeariano, Otello, che nell’opera è consumato dalla gelosia nei confronti della sua amata Desdemona.

Questo disturbo psicologico è per l’appunto caratterizzato da una forma patologica di gelosia, basata sull’intensa e infondata convinzione che il partner sia infedele, nonostante l’assenza di prove concrete di un tradimento.

Le persone afflitte da questa condizione psicologica tendono a sospettare costantemente del partner, interpretando anche i comportamenti più innocenti come segni di tradimento.

Tutto ciò può produrre un circolo vizioso di conflitti incessanti, violenza psicologica e, in alcuni casi, anche fisica, incrinando il benessere relazionare fino alla sua distruzione.

Il disturbo è spesso associato ad una bassa autostima, insicurezze personali e, in alcuni casi, traumi legati alla fiducia.

Dal punto di vista diagnostico la Sindrome di Otello non è una condizione ufficialmente e statisticamente riconosciuta dai manuali diagnostici, ma è piuttosto considerata un sintomo, o meglio, un tratto secondario di altri disturbi come quello paranoide di personalità, il disturbo delirante o il disturbo ossessivo compulsivo.

Compersion: La Gelosia "Positiva"

In contrasto con la sindrome di Otello, esiste un concetto meno conosciuto ma altrettanto affascinante e sempre più in ascesa data la direzione sociale odierna: la Compersion.

Essa è una forma di gioia e soddisfazione che una persona può sperimentare, percependo il proprio partner coinvolto in un’altra relazione che lo rende felice.

In altre parole, la compersione si verifica quando un individuo si sente sereno, se non felice, nel vedere il proprio partner sperimentare sentimenti o intimità con altre persone.

Questo concetto è particolarmente centrale nelle relazioni non monogame o poliamorose, dove le emozioni di gelosia vengono sostituite (o per lo meno depotenziate) da un senso di felicità per il benessere del partner. Tuttavia, la compersion non è limitata esclusivamente a tipologie di relazioni non monogame;  infatti può manifestarsi anche nelle coppie monogame, quando una persona è in grado di accettare che il partner possa avere altre forme di amore o connessione senza sentirsi minacciato.

Uno Sguardo Antropologico

La psicologia evoluzionistica suggerisce che i comportamenti e le emozioni umane sono il risultato di meccanismi sviluppatisi nel corso della nostra evoluzione, progettati per favorire la sopravvivenza e la riproduzione.

 La Gelosia e la Compersion alla Luce della Sopravvivenza

Quando parliamo di gelosia, la sua provenienza evolutiva diventa chiara: in un contesto primitivo, le emozioni di gelosia erano cruciali per la protezione delle risorse riproduttive.

Ad esempio, la gelosia possessiva e la paura del tradimento potrebbero aver avuto un’importante funzione evolutiva. Un individuo che temeva infedeltà del suo partner, avrebbe potuto percepire una minaccia per la sua paternità e, di conseguenza, per il tempo e le risorse investite nella cura della prole. La gelosia sarebbe dunque un meccanismo evolutivo per garantire che le risorse venissero destinate ai propri figli biologici, aumentando così la sopravvivenza della specie e la trasmissione dei propri geni.

Nel caso della sindrome di Otello, questa reazione evolutiva di protezione delle risorse può diventare patologica. L'individuo in preda a una gelosia eccessiva teme costantemente il tradimento, anche senza evidenze reali, e ciò porta a un'ansia cronica che può distruggere la fiducia nella relazione.

Al contrario, la compersion rappresenta una forma di risposta emotiva che sembra, apparentemente meno naturale, poiché spesso associata a modelli relazionali più complessi come la monogamia consensuale o il poliamore.

Tuttavia, la compersion, intesa come la capacità di provare gioia nel vedere il partner felice con un altro, potrebbe essere anch'essa frutto di un’evoluzione sociale.

 In contesti sociali complessi, essere in grado di provare felicità per il benessere altrui potrebbe favorire la cooperazione e la stabilità della comunità, creando legami più forti e solidi.

Quindi, sia la gelosia che la compersione possono essere considerate due facce di una stessa medaglia evolutiva: la gelosia come un istinto protettivo e difensivo, e la compersione come un meccanismo che promuove legami più equilibrati e cooperativi all'interno di gruppi sociali.

Nonostante siano agli antipodi in termini di reazione emotiva, entrambe le dinamiche riflettono una gestione delle emozioni legata al legame affettivo. La sindrome di Otello è spesso il frutto di paure e insicurezze, mentre la compersion è un'espressione di maturità emotiva, di fiducia e di apertura verso nuove forme di intimità.

In un mondo e in una società in continuo cambiamento è necessario interrogarsi sulla comprensione e sull’esplorazione di nuove forme di relazione e connessione.

L'invito è di non limitarsi a giudicare le emozioni (o le espressioni di queste ultime) come giuste o sbagliate, ma a comprenderle come opportunità di crescita. La sfida, forse, è proprio quella di navigare tra questi estremi, imparando a riconoscere e gestire le proprie emozioni in modo consapevole.

La storia familiare ha sempre un impatto fondamentale nell’insorgere di questi vissuti che talvolta diventano invasivi della quotidianità, pertanto quando subentra una sofferenza, del singolo come della coppia, è necessario lasciarsi aiutare nella comprensione dei propri vissuti da figure professionali come psicologi e/o psicoterapeuti.

 

                                                                                                                          Dott. Giulio Garofoli

 


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