Assessment clinico e valore della scelta in terapia
Per Assessment si
intende un’ampia valutazione iniziale che uno psicologo clinico svolge in
rapporto alla possibile presa in carico di un paziente, al fine di decidere un
aiuto psicologico o una psicoterapia o un reindirizzo del paziente verso
interventi che paiono più appropriati alle esigenze del caso.
Si tratta quindi di una raccolta di informazioni, quanto più
dettagliate possibili, sulla storia della persona, su eventi importanti della
sua vita, su modalità ripetitive di comportamento che potrebbero essere
alla base del problema riportato in seduta. Una ricostruzione dei meccanismi e
dei processi che sottendono i disagi lamentati.
In questa fase del processo è necessario individuare e
concordare con il paziente sia obiettivi immediati che quelli a lungo termine
che saranno i punti cardine dell’eventuale trattamento.
Rappresenta un momento fondamentale del percorso che si sta per
intraprendere in quanto, di base, presuppone una scelta da entrambe le parti in
questione. Infatti, da un lato c’è il professionista (psicologo e/o psicoterapeuta) che viene chiamato
in causa come esperto di problematiche psicologiche; dall’altra c’è la
persona, la coppia o la famiglia intera che sta facendo una richiesta d’aiuto
in un momento della propria vita in cui un particolare disagio o difficoltà
destabilizza l’equilibrio fino ad ora vissuto.
La scelta del
terapeuta da parte di un paziente è quella più impegnativa perché si tratta di
valutare un professionista sulla base di poche informazioni reperite, oggi più
che mai, attraverso internet o tramite il passaparola, tenendo presente che
questo dovrà essere una presenza costante al proprio fianco per mesi o anche
più. In questa professione non si può “operare chirurgicamente” dando così una
percentuale più o meno veritiera di riuscita. L’imprevedibilità delle relazioni che si instaurano in
un contesto valutativo e, ancor più proseguendo per quello terapeutico,
presuppone che ci sia un affidamento sulla base del proprio istinto, ma
soprattutto della sensazione di accoglienza che la persona avverte sin dal
primo incontro.
Un altro fattore determinante nella scelta è quello del sesso:
ci si può sentire a proprio agio con un terapeuta dello stesso sesso oppure ci
si trova meglio con uno del sesso opposto. Anche l’età del terapeuta ha una
grande rilevanza: è frequente che una persona si affidi più volentieri ad un
professionista con un’età superiore alla propria, ma non è raro che possa
sentirsi meglio compreso da un coetaneo.
Come accennato però, non è da sottovalutare la scelta fatta
anche da parte del terapeuta stesso. Basandoci sul concetto secondo cui essere
specializzati in un area o in un orientamento specifico, sia un punto a favore
della professionalità e della competenza del terapeuta, quest’ultimo, a seguito
dei primi colloqui di assessment,
dovrebbe fare una vera e propria scelta di coscienza che gli permetta di
inviare il paziente ad un collega qual’ora non si sentisse in grado di aiutarlo
come dovrebbe. Un terapeuta è in primis un essere umano, fatto di sentimenti e
fragilità pertanto, come chiunque altro, può attraversare fasi di vita
difficili che non gli permettano di interagire lucidamente con eventuali
pazienti che chiedono aiuto per una problematica che in quel momento li
accomuna. In una situazione simile la presa in carico è possibile solo se non
rappresenta per il terapeuta una sfida con le proprie capacità, un segnale di
onnipotenza, ma al massimo un obiettivo di crescita parallela,
da attuare però in supervisione costante. La capacità di essere utile agli
altri è mantenuta, quindi, solo se il terapeuta è consapevole del suo bisogno
di crescere mantenendo la sua autenticità.
Come la vita, anche la terapia è una danza, dove ciascun
ballerino è responsabile di quanto accade, della sinuosità, della grazia, della
coerenza dei passi, del ritmo e dell’affinità. Questa condizione d’elezione non
si sviluppa al primo incontro, ma in qualche modo si raffina col tempo
attraverso la conoscenza reciproca con l’intento di riuscire a volteggiare
insieme in un percorso coerente e produttivo.
Dott.ssa Ivana Siena
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